Scavi

  • tipologia:
    Opere varie archeo
  • quota:
    15m
  • anno:
    0


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Scavi

Lo scavo archeologico ha messo in luce, alla quota media di ca. 7.50 m. s.l.m. tre principali nuclei di strutture antiche e un ampio settore di necropoli: nel settore orientale lo scavo ha esposto un canale idrico in muratura e resti di due vani semi-ipogei riferibili a edifici produttivi in opera reticolata con tracce di probabili norie per il funzionamento di un mulino; nella zona centrale, si documenta un ampio spazio aperto, probabile asse stradale delimitato verso nord da una lunga struttura muraria in blocchi di tufo della quale si conservano la fondazione in conglomerato cementizio ed alcuni blocchi dell?alzato. Nel settore occidentale, a ridosso del muro di confine con la Dogana, è tornato in luce un complesso di ambienti fra i quali spicca il ritrovamento di un pavimento a mosaico bianco e nero con motivi geometrici; a nord della muratura in blocchi che attraversa l?intera area di scavo, sono emersi i resti di ambienti a destinazione funeraria e tutto questo settore attesta una continuità d?uso come necropoli in età tardo-antica.Nelle aree libere da strutture lo scavo è stato condotto in profondità fino al raggiungimento dei depositi naturali sterili. Riguardo alle strutture messe in luce è stata disposta la dislocazione e musealizzazione delle opere murarie più significative. Le più antiche manifestazioni antropiche si interpretano principalmente in funzione della messa in opera di strutture di contenimento e protezione dalle esondazioni del Tevere. La presenza di queste strutture sembra comunque determinare ogni intervento antropico successivo e ne condiziona la topografia che ne rispetta l?orientamento: si documentano un uso abitativo a vocazione produttiva/artigianale ed un uso funerario che prevale soprattutto nelle fasi di abbandono dei precedenti complessi abitativi. In età tarda e probabilmente con il pieno medioevo, l?area assume una funzione agricola testimoniata dalle tracce delle arature e le opere di drenaggio con la realizzazione di canalette e fossi di raccolta delle acque . Le più antiche manifestazioni antropiche si interpretano principalmente in funzione della messa in opera di strutture di contenimento e protezione dalle esondazioni del Tevere. La presenza di queste strutture sembra comunque determinare ogni intervento antropico successivo e ne condiziona la topografia che ne rispetta l?orientamento: si documentano un uso abitativo a vocazione produttiva/artigianale ed un uso funerario che prevale soprattutto nelle fasi di abbandono dei precedenti complessi abitativi. In età tarda e probabilmente con il pieno medioevo, l?area assume una funzione agricola testimoniata dalle tracce delle arature e le opere di drenaggio con la realizzazione di canalette e fossi di raccolta delle acque.
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Indirizzo:
Via del Porto Fluviale, 69, 00154 Roma RM, Italia

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