Ponte Sant'Antonio

  • tipologia:
    Ponte
  • quota:
    220m
  • anno:
    54
  • epoca:
    Imperiale


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Ponte Sant'Antonio

Il ponte, che prende il nome da un antico santuario oggi scomparso, attraversa il fosso dell’Acqua Raminga. E’ sicuramente tra i ponti più imponenti degli acquedotti, e nonostante in passato si sono ipotizzati diversi acquedotti passanti su di esso, per le quote misurate era solo l’Anio novus, ad esserne interessato.

ll nucleo centrale e originale del ponte era costituito in opera quadrata, di cui spicca l’imponente arco centrale alto ben 32 metri e con 10 metri di luce. Sui vari piloni sono visibili degli speroni, che venivano utilizzati per agganciare e sostenere le impalcature sia durante la realizzazione del ponte, ma soprattutto durante i restauri. I restauri infatti furono numerosi. Tra questi spicca quello realizzato in opera post-severiana, che lo rivestì quasi completamente con opera cementizia rivestita di mattoni.

La vegetazione è notevole e in genere costituisce un vero problema se si decide di visitare quest’opera, ma se si dovesse riuscire a penetrare, sul lato est del ponte, sul pilastro sud vicino al ruscello, c’è la posa in opera di una porzione di arco di sostegno mai completato. Segno evidente questo, che il ponte subì diverse modifiche progettuali, durante la sua realizzazione. Sul lato ovest del ponte, il canale gira ad angolo retto appena dietro il sentiero. Gli accumuli di pietra, probabilmente in parte rimaneggiati, permettono di seguire l’originale canale per diverse decine di metri. Il ponte è interamente percorribile a piedi da una sponda all’altra, ma si faccia molta attenzione, perché non ha paramenti e il passaggio, in alcuni punti, è molto esposto e a rischio cadute.


Da Ashby "Il Fosso dell’ A cqua Raminga è attraversato dal Ponte S. Antonio, uno dei più bei ponti degli acquedotti romani. Fu costruito per portare solo un acquedotto e non c’ è traccia di più di uno specus sul ponte, nonostante il fatto che il Canina ed il Lanciani lo attribuiscano all’ Anio Vetus e alla Marcia; il Nibby invece alla Claudia e all’ Anio Novus. Il Petronselli giustamente lo attribuisce solo all'Anio Novus, considerato che il ponte a valle appartiene alla Claudia (II. 15).

Il ponte originale era costruito in opera quadrata, con le spalle di cementizio; nonostante il crollo quasi completo delle strutture in opera cementizia tarda, dalla quale era sostenuto, è ancora visibile sul lato ovest lo splendido arco centrale, alto m. 32,30, di m. 10,40 di luce, ha due notevoli ricorsi sporgenti e più in basso, due mensole, che probabilmente servivano per le impalcature dei restauri. La larghezza superiore del ponte originario era solo di due blocchi per taglio o di cinque per testa, cioè m. 2,60; la sua lunghezza totale è di quasi m. 120. I due pilastri sui lati del ruscello hanno speroni laterali, così pure i secondi pilastri su ciascun lato. l'altezza dei ricorsi varia poco (da m. 0,53 a m. 0,55), ma la lunghezza varia molto sia nei blocchi di taglio che in quelli di testa. Ho notato una lunghezza massima di m. 1,48 fra i primi e una larghezza minima di m. 0,35 fra i secondi. L’intera struttura era racchiusa, in epoca post-serveriana, con opera cementizia rivestita di mattoni e piccole aperture arcuate con ghiere in mattoni rastremati.

Nell’ arco centrale forse ce n’erano quattro, una sopra l’altra, fiancheggiate da enormi speroni; ce n’erano tre sulla sponda sud, che erano tuttavia solo delle nicchie e in un altro punto due alti, in stretti archi.
Sul lato est, sul pilastro sud presso il ruscello, c ’è un arco di sostegno che non è mai stato completato, uno dei consueti cambiamenti in corso di costruzione.
All’estremità sud lo specus, ancora in opera quadrata, è sostenuto da cementizio rivestito in opus reticulatum rinforzato di tufo e lo stesso materiale è utilizzato per lo specus, prima che raggiunga il ponte all’ estremità nord. Rinforzi di cementizio rivestiti con pezzi di deposito calcareo furono aggiunti ancora più tardi e in molti casi furono sistemati su un sottile strato davanti all’ opera laterizia.
I rinforzi ad un livello inferiore, come mostra la pianta, servivano a proteggere la fondazione sul pendio. La larghezza dello specus è di m. 1 dall’ opera quadrata sul lato ovest fino al (tardo) rivestimento di mattoni sul lato est, l’ altezza è di m. 3,12 dall’ intradosso fino allo strato sporgente di pietra che probabilmente segna il fondo (I. 24). C’è una svolta caratteristica ad angolo retto all’ estremità ovest, con uno sfiatatoio (a) alla curva, la cui parete esterna è rialzata per impedire l’accesso a persone non autorizzate. Apparentemente c'era una saracinesca (b) sul lato ovest, che scaricava l’acqua in eccedenza; era formata da un’ apertura larga m. 0,42 fra due blocchi, con una fessura su ciascun lato lunga m. 0,26 e larga m. 0,05, che scende proprio a livello del pavimento dello specus ; nelle fessure doveva essere alloggiata una piccola saracinesca. I blocchi di pietra sono lavorati a scalpello con risalti che sporgono m. 0,11, hanno le giunture m olto nette e sono disposti irregolarmente per testa e per taglio. Sul lato occidentale dell’ acquedotto e a nord del passaggio arcuato che lo attraversa, uno dei blocchi (alto m. 0,44) reca le lettere M .V ., alte m. 0,11, che sembrano quasi certamente antiche, anche se il loro significato non è chiaro117.

Durante le operazioni di livellazione, l’autore vide le lettere P. R. (alte m. 0,13) sul secondo arco dall’ estremità nord dopo che il terremoto del 1915 aveva fatto crollare un po’ del rinforzo tardo sul lato ovest. Il santuario di S. Antonio, rappresentato dal Petronselli e dal Lear e dal quale il ponte prese nome, è oggi scomparso. Sulla sponda sud del ruscello, circa 20 m. ad est del ponte, c’è un canale di scolo con la copertura a volta tagliata nella roccia in direzione da sud verso nord; il suo fon d o è a circa m. 3 sopra il livello del ruscello e dovrebbe essere largo m. 0,60 e alto m. 2,00."

Bibliografia
Gli Acquedotti di Roma -


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Indirizzo:
Ponte Sant'Antonio, Via Faustiniana, 00010 San Gregorio da Sassola RM, Italia

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