Cave e lago ex ospedale Forlanini
-
tipologia:
Cave, latomie, fungaie -
quota:
41m -
anno:
0 -
epoca:
Repubblicana
Cave e lago ex ospedale Forlanini
Sotto l'ex Ospedale Forlanini era presente un complesso caveale molto esteso, collegato con le latomie di via dei Grottoni alla Magliana. Quando all'inizio del 1930 fu avviata la costruzione del noscomio - in particolare per curare gli affetti da tubercolosi - si iniziò ad ampliare la cava esistente, per prelevare il tufo come materiale da costruzione (il tufo litoide in quest'area è particolarmente duro, tanto che fu necessario ricorrere alle mine). Nel 1934, a lavori conclusi, il primo padiglione ospedaliero fu collegato ad un vasto salone sotterraneo, di oltre 7.000 metri quadrati di superficie per circa 10 metri di altezza. Questo ipogeo venne utilizzato come magazzino per le derrate alimentari, le scorte di vino e gli orci di olio. Vi si poteva accedere dal padiglione sovrastante attraverso delle scale oppure utilizzando un montacarichi per le merci. È presente anche una discenderia sul lato Est.
Successivamente l'innalzamento dell'acqua di falda iniziò ad allagare buona parte dell'ipogeo, formando un lago poco profondo. Durante la Seconda Guerra Mondiale il sotterraneo fu utilizzato come rifugio antiaereo di fortuna (a quell'epoca risalgono infatti le latrine realizzate all'interno). Con l'urbanizzazione edilizia degli anni successivi lungo l'asse viario della Portuense e con la costruzione delle palazzine nell'area furono intercettate e sezionate diverse cavità. Per questo non è più possibile percorrere le gallerie sino a via dei Grottoni. Come Associazione Sotterranei di Roma siamo intervenuti per la prima volta in questo sito nel 1998, a seguito dei controlli effettuati nel sottosuolo di Monteverde dopo il drammatico crollo di un palazzo in via di Vigna Iacobini. In quella occasione abbiamo compiuto diversi sopralluoghi per studi tecnici e documentazione dell'ipogeo. Purtroppo una perdita fognaria ha reso nel tempo impraticabile l'area del lago sotterraneo. Ora abbiamo in corso nuove ricerche insieme all'Università Roma Tre.